Trivelle: diocesi di Taranto, se vince il “Sì” niente “effetti negativi sul piano occupazionale” nell’immediato

“Nel caso di vittoria del sì non ci sarebbero nell’immediato effetti negativi sul piano occupazionale, poiché i lavoratori, con lo scadere nel tempo delle concessioni, potrebbero essere gradualmente impegnati in altre attività, magari legate alle energie rinnovabili”. È quanto si legge in un documento della diocesi Taranto, il cui contenuto è stato esposto questa mattina dal direttore della Commissione diocesana per la custodia del Creato, don Antonio Panico, ai microfoni di Radio Anch’io. La traccia di riflessione, che verrà diffusa nelle prossime ore, si sofferma sul referendum del 17 aprile: “È un primo passo verso quella ‘conversione ecologica integrale’ sollecitata da Papa Francesco nella Laudato si’. Interrogarsi su questo referendum, destinato ad avere effetti non solo sulla nostra generazione, ma anche su quelle future, significa fare in modo che fede e vita non siano due sfere separate dell’esistenza di ciascuno, ma realtà in dialogo fecondo tra loro. È bene, dunque, conoscere i principali termini della questione per compiere una scelta in scienza e coscienza”. “La discussione in atto – si legge nel testo – è incentrata sui possibili pericoli di questa attività per l’ecosistema, non solo in caso di eventuali incidenti, ma anche nel corso della normale attività estrattiva e questo dato non è trascurabile in un territorio come il nostro già fortemente condizionato in negativo dalle attività produttive presenti”. “Riuniti intorno al nostro arcivescovo, monsignor Filippo Santoro – conclude la Commissione diocesana per la custodia del Creato -, raccogliamo e rilanciamo l’appello ad un’approfondita discussione su questo tema”.

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