Serbia: elezioni, rapporto osservatori internazionali. “Libertà rispettate, ma a condizioni impari”

“Le elezioni parlamentari in Serbia hanno offerto diverse possibilità di scelta e le libertà fondamentali sono state rispettate, ma le condizioni non erano pari”. È quanto hanno affermato gli osservatori internazionali dell’Osce e del Consiglio d’Europa dopo il voto di domenica nel Paese balcanico. Il rapporto preliminare rileva che “la copertura mediatica è stata parziale con indebito vantaggio a favore dei governanti e un offuscamento nella distinzione tra le attività per conto dello Stato e quelle per il partito”. “Ci sono stati dei rapporti di diversi casi nei quali i partiti al governo hanno esercitato pressione sui votanti, in particolare sugli impiegati pubblici attraendo i votanti tramite iniziative di welfare”. Inoltre, gli osservatori internazionali affermano “che le elezioni si sono svolte con calma e con un’ottima organizzazione” mentre denunciano “la mancanza di una piena trasparenza nei partiti e nel loro finanziamento”. “La Serbia deve migliorare la sua legislazione elettorale e seguire le raccomandazioni degli osservatori internazionali”, ha detto Volodymyr Ariev, capo della delegazione dell’Assemblea parlamentare del CdE. Secondo gli osservatori, “le regole per la registrazione dei candidati non sono sufficienti, le misure per prevenire l’abuso di risorse statali per fare campagna sono inefficienti e mancano punizioni per determinate irregolarità”.

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