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Francia: card. Barbarin (Lione) convoca tutti i sacerdoti della diocesi. Nuove misure di prevenzione e lotta alla pedofilia

Si è svolto ieri a Lione un “summit” di tutti i 220 preti della diocesi per fare il punto sulla lotta alla pedofilia e agli abusi sessuali all’interno della Chiesa e individuare nuove iniziative di prevenzione, ascolto delle vittime, azione. L’incontro è stato voluto dal cardinale Philippe Barbarin, che è finito negli ultimi mesi al centro di un’inchiesta per “mancata denuncia” su casi di pedofilia che sarebbero stati commessi da due sacerdoti nella diocesi. Nel prendere la parola ieri – si legge in un comunicato diffuso dalla diocesi di Lione – il cardinale ha ammesso che “la diocesi aveva compiuto degli errori nella gestione e nomina di alcuni preti”. L’arcivescovo Barbarin ha quindi sottolineato “l’importanza, per le vittime di abusi sessuali commessi dal clero, di veder riconosciuto il loro diritto alla verità e alla giustizia. Le vittime – ha detto Barbarin – devono poter contare sull’ascolto e sul sostegno della diocesi”. Il cardinale ha anche ribadito “la fiducia che la diocesi ha nella giustizia perché sia fatta luce sulla verità in tutti i casi in cui essa è mancata”. Il cardinale ha però anche riaffermato “la sua fiducia nei preti che compiono la loro missione con grande dedizione e nella fedeltà al loro stato di vita”. Sulla scia delle iniziative messe in campo recentemente dai vescovi francesi a livello nazionale, anche la diocesi di Lione, al termine della riunione di ieri, ha avviato una serie di “misure”. La prima è l’apertura di una linea telefonica (0033.04.78 814 845), aperta 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, per le vittime di abuso sessuale. A questo numero risponderanno dei professionisti: psicologi clinici che ascolteranno in maniera del tutto confidenziale il racconto delle vittime, rispettando l’anonimato della vittima e, se la persona lo desidera, potrà essere fissato un appuntamento per iniziare un accompagnamento individualizzato. Se necessario, la vittima può essere accompagnata fino alla presentazione della denuncia. La diocesi ha poi istituito un “collegio di esperti”, composto da un magistrato, uno psichiatra, uno psicanalista, un medico, un canonista, un assistente sociale e due genitori, che ha il compito insieme al vicario generale della diocesi di studiare e analizzare casi sospetti di sacerdoti. I sacerdoti hanno poi deciso di avviare un lavoro per rafforzare la formazione del clero, intensificare la prevenzione e l’accompagnamento dei sacerdoti e stabilire nuovi criteri di nomine e ingresso nel sacerdozio. Nel corso dell’incontro è stata ascoltata anche la testimonianza di Vincent Berger, vittima di padre Bernard Preynat, negli anni 1979/1981 quando era negli scout.

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