Diocesi: mons. Nosiglia (Torino), appello a supporto dell’edizione 2016 di “Terra Madre”

E’ contenuto in una lettera l’appello con cui l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, invita parroci e fedeli a offrire ospitalità e a organizzare eventi a margine della manifestazione Terra Madre, in programma dal 22 al 26 settembre 2016 a Torino. “La recente lettera enciclica di Papa Francesco Laudato Si’ – scrive mons. Nosiglia – accende una luce nuova su questo evento. Tanti sono i temi che si richiamano tra loro e che costruiscono una sorta di ponte tra Terra Madre e il documento pontificio, facendo del primo una sorta di occasione anche per le nostre comunità cristiane. Occasione di natura pastorale ed educativa, nel solco dell’attenzione ad un’ecologia globale di cui tutti siamo responsabili”. In tal senso l’arcivescovo individua e suggerisce due proposte. La prima è “una piccola rete di famiglie e gruppi disponibili all’accoglienza temporanea. I delegati delle varie comunità del cibo sono, per lo più, semplici operatori agricoli o della produzione di cibo. Molti di loro non sono mai usciti prima dal Paese di origine. Non hanno le possibilità economiche per sostenere grandi spese per partecipare alla manifestazione”. Mons. Nosiglia invita: “Perché non aderire a questa necessità anche come famiglie cristiane e come comunità parrocchiali?”. Un’occasione “per sperimentarsi in piccolo sul tema dell’ospitalità cui tanto spesso ci richiama il Santo Padre. Ma anche opportunità per sentire senza interposta persona le storie di sviluppo, i percorsi di vita, le attese di chi abita lontano da noi ma è ormai interconnesso con noi”. La seconda proposta: “organizzare con gli ospiti un momento di approfondimento su alcuni dei temi forti del meeting, partendo dalle sollecitazioni contenute nella Laudato Si’. Nei mesi passati sia l’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro sia l’Ufficio missionario diocesano hanno già offerto alcune occasioni di approfondimento sulla lettera del Papa. In occasione di Terra Madre, le parrocchie potrebbero trasferire sul territorio qualche iniziativa, partendo dalle esperienze degli ospiti”. Insomma, conclude l’arcivescovo: “un’occasione di mostrare la fraternità e insieme provare ad entrare con maggiore attenzione nei temi ambientali che tanto ci stanno a cuore, ma che non sempre riusciamo ad approfondire con intenzione pastorale”.

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