Osservasalute 2015: Ricciardi (Iss), nel 2014 spesa pubblica sanità 110,5 miliardi, meno due dal 2010

Progressiva diminuzione delle risorse pubbliche a disposizione per la sanità, “aumento dell’incidenza di alcune patologie tumorali prevenibili, esigue risorse destinate alla prevenzione, persistenti iniquità che assillano il Paese e il settore della sanità”. Sono i principali elementi di criticità evidenziati dal “Rapporto Osservasalute 2015”. A riassumerli è Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità e direttore dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane, che ha curato il Rapporto, intervenuto oggi alla presentazione della ricerca al Policlinico universitario “Agostino Gemelli” di Roma. “La spesa sanitaria pubblica è passata dai 112,5 miliardi di euro del 2010 ai 110,5 del 2014; tale contrazione ha coinciso con una lenta ma costante riduzione dei deficit regionali” conseguita “in gran parte tramite il blocco o la riduzione del personale sanitario e il contenimento dei consumi sanitari”. Nel 2014, la spesa sanitaria pubblica pro capite in Italia è stata di 1.817 euro. Un valore medio che secondo l’Ocse pone l’Italia tra i Paesi che spendono meno. La spesa pro capite più alta si registra in Molise (2.226 euro) e la più bassa in Campania (1.689). Fra il 2013 e il 2014, si legge nel Rapporto, 12 Regioni hanno ridotto la loro spesa sanitaria pro capite, mentre 9 ne hanno incrementato il valore. Fra queste ultime, 3 sono in piano di rientro (Campania +0,18%, Puglia +1,07% e Molise +6,23%). Le Regioni più “virtuose”, con una riduzione del 2%, sono Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Piemonte.

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