Rivolta del 1926: monsignor Martin (Primate d’Irlanda), “ricordare non è solo guardare indietro nel tempo”

“Le commemorazioni del 1916 ci fanno riflettere su ciò che è da ricordare. Abbiamo scoperto che il nostro ricordare non è solo guardare indietro nel tempo, molto tempo fa e mettere insieme la storia di quello che è successo grazie a vecchi documenti, fotografie e testimonianze. Ricordare parla anche al nostro presente; il modo in cui ricordiamo la dice lunga su chi siamo oggi, il nostro senso di identità, ciò che è importante per noi ora modella anche il nostro futuro, perché ci aiuta a discernere il tipo di persone, la società e la nazione che vogliamo trasmettere ai nostri figli e nipoti”, così l’arcivescovo di Dublino e Primate d’Irlanda, Eamon Martin, durante la Messa che ieri ha commemorato i 100 anni dalla “Rivolta di Pasqua (in inglese Easter Rising, in gaelico Éirí Amach na Cásca), la ribellione avvenuta in Irlanda per ottenere l’indipendenza dal regno Unito nella settimana di Pasqua del 1916 e soffocata in sei giorni. “Un ricordare rispettoso – ha detto l’arcivescovo – tiene insieme con delicatezza il passato, il presente e il futuro in fiducia, fede e speranza. Quattro mesi fa, all’alba del nuovo anno, ho pregato con ad altri leaders della Chiesa cristiana d’Irlanda che le commemorazioni di quest’anno, accanto alle nostre speranze e ai desideri per il futuro, rafforzino la nostra volontà di vivere insieme in armonia, confidando nel Signore Gesù Cristo che è “lo stesso ieri, oggi e sempre” (Eb 13, 8)”.

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