“Ascolto, realismo, discernimento e comunione ecclesiale mi sembrano alcuni fra gli elementi-chiave dell’esortazione ‘La gioia dell’amore’. Tra chi pensa a un cambiamento a tutti i costi che dimentichi gli insegnamenti del Magistero e chi vuole rimanere ancorato a una fredda imposizione di norme, il Papa propone una ‘terza via’ che è quella di un atteggiamento evangelico fatto di ascolto, di vicinanza, di compassione, di misericordia e di benevolenza”. È quando scrive l’arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, nelle sue “suggestioni di vescovo” inviate alla diocesi a seguito della pubblicazione dell’esortazione apostolica “Amoris Laetitia” di Papa Francesco. La prima riflessione del card. Montenegro è sulla sinodalità, quel “camminare insieme” che, “sollecita il mettersi in ascolto in un clima di comunione e di comune discernimento”. C’è poi l’attitudine all’ascolto: “il testo – scrive l’arcivescovo – passa in rassegna molte situazioni che la famiglia oggi vive senza però mai mettersi nell’atteggiamento di chi condanna, perché questa provoca distanza, ma nella prospettiva del pastore che si fa vicino e con delicatezza ascolta, accompagna e propone”. Per il card. Montenegro, “la conseguenza dell’ascolto e della sinodalità è il realismo. Si guarda alla famiglia partendo da ciò che la famiglia vive e sperimenta”. Essenziale è poi il “discernimento”, che “significa capacità di accoglienza e di accompagnamento”. Secondo il card. Montenegro, “senza discernimento è facile cadere nel pregiudizio che allontana, condanna ed esclude” mentre va applicata “la legge della gradualità”. Infine, “il testo dell’‘Amoris Laetitia’ è attraversato da una logica di comunione” ma ridurne “la ricchezza al nodo della comunione sacramentale può diventare assai rischioso”. Per l’arcivescovo, l’“Amoris Laetitia” implica “un cammino ecclesiale che dovrà vederci tutti impegnati in una pastorale positiva e fantasiosa”.