Terremoto in Ecuador: Cbm, in prima linea accanto ai disabili e alle loro famiglie

Cbm, ong impegnata nella cura e prevenzione delle forme evitabili di cecità e disabilità nei Paesi in via di sviluppo, in collaborazione con i suoi partner locali, si è attivata per sostenere la popolazione colpita dal terremoto, che si è abbattuto a Nord dell’Ecuador lo scorso 16 aprile. Il Governo ha dichiarato lo “stato di emergenza” in 6 province: Esmeraldas, Manabí, Santa Elena, Guayas, Santo Domingo e Los Ríos. In alcune di queste i partner di Cbm sono già da tempo presenti con progetti di riabilitazione su base comunitaria, prevenzione della cecità e della disabilità. “Le persone con disabilità durante le catastrofi naturali sono le più vulnerabili – ha detto Massimo Maggio, direttore di Cbm Italia –. Lo abbiamo visto durante il terremoto del Nepal dello scorso aprile: qui in un anno abbiamo portato aiuto a oltre 2.500 persone con disabilità con kit di primo soccorso, cure mediche, distribuzione di ausili per la mobilità e sostegno psicologico ai sopravvissuti”. Cbm è presente in Ecuador dal 1979. Dal giorno del terremoto gli operatori di Cbm sono al lavoro per far sì che le persone con disabilità e le loro famiglie (ma anche le persone anziane e le altre categorie vulnerabili) ricevano acqua, cibo, medicine, riparo e ausili motori. “La terra ha tremato alle 7 di sera, quando ero fuori casa con mia moglie e la nostra bambina. È durato circa 40 secondi ma mi è sembrato senza fine, sentivo le scosse sotto i piedi. Quando è finito il sollievo è stato enorme e siamo corsi a casa. A Esmeralda le persone erano nel panico, c’era caos per le strade e un gruppo di persone ha trovato rifugio nella scuola gestita da uno dei nostri partner”, ha raccontato Stefan Dofel, direttore dell’Ufficio regionale di Cbm in America Latina.

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