Abitare: don Panico (diocesi Taranto), il cristiano riconosce il dono di Dio alla “cura e custodia”

Una riflessione sull’abitare a partire dal n.183 della Evangeli gaudium con l’invito di Francesco ad amare questo “magnifico pianeta” nel quale viviamo. L’ha offerta, stamattina, don Antonio Panico, vicario episcopale della diocesi di Taranto per i problemi sociali e lavoro , nel suo intervento al 2° corso “Campi aperti: giovani e impegno sociale”, promosso in questi giorni a Ostuni dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei. Don Panico ha, poi, proseguito con un’analisi delle conseguenze dell’antropizzazione nel loro sviluppo storico e ha parlato della nascita di una coscienza ecologica nella Chiesa e nel mondo negli ultimi decenni. Dopo aver constatato la presenza di un “mondo malato”, ha posto l’attenzione sull’impegno del cristiano che riconosce il dono di Dio alla “cura e custodia”, riscoprendo l’originaria vocazione alla custodia del Creato, attraverso la Bibbia e la Tradizione. Don Panico ha, inoltre, evidenziato l’universalizzazione della chiamata a custodire con l’enciclica “Laudato si'”, la necessità della “conversione ecologica” e della sobrietà degli stili di vita, ricordando, infine, la gratitudine delle creature umane verso il Creatore.

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