Salute: Paola Ricci Sindoni (Scienza & Vita), “aderiamo alla prima Giornata nazionale della salute della donna”

“L’associazione Scienza & Vita aderisce alla prima Giornata nazionale della salute della donna, che si celebra oggi 22 aprile a Roma, su iniziativa del ministero della Salute”, dichiara in una nota stampa Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’associazione. “Scienza & Vita – prosegue Ricci Sindoni – accoglie l’invito del ministro Beatrice Lorenzin a ‘rappresentare l’universo femminile in una chiave diversa, che evidenzi le problematiche di salute e la specificità di genere in questo ambito’, per ‘aprire una riflessione ampia e pubblica’ sul tema”. In tal senso l’associazione ritiene che “sia necessario interrogarsi sul significato dell’essere donna e madre, in un contesto sociale e culturale che sta smarrendo il senso profondo del generare umano e della maternità. Ciò richiede innanzitutto il superamento di quelle teorie femministe che guardano all’emancipazione della donna esclusivamente in chiave di superamento del suo ruolo biologico, ovvero attraverso la negazione della maternità”. Per questo “Scienza & Vita desidera farsi interprete di un nuovo femminismo che rimetta al centro la pienezza e la bellezza dell’essere donna, che porti di nuovo all’evidenza le differenze sessuali, in quanto manifestazione della naturale complementarietà ‘uomo – donna’, e che promuova una reale parità dei diritti fra i due sessi”. La partecipazione alla Giornata non è solo a livello d’intenti, ma si traduce nella concreta partecipazione ad uno dei 10 tavoli di lavoro, dedicato al tema “sessualità, fertilità e salute materna”. Nel proprio contributo, l’associazione sottolinea come “in ogni ambito della salute, la prevenzione passi necessariamente attraverso la conoscenza, compreso il contesto specifico della fertilità”. Pertanto, conclude Paola Ricci Sindoni, propone: “la promozione di iniziative di conoscenza, nell’ambito di politiche socio-sanitarie, rivolte alle giovani generazioni, anche nella fascia delle ragazze pre-puberi (10-11 anni), con linguaggio e modalità adeguate alla loro età, alla loro sensibilità umana, attraverso il coinvolgimento delle famiglie. La conoscenza della fertilità anche attraverso la diffusione dei cosiddetti ‘metodi diagnostici naturali della fertilità umana’”.

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