Scuola: presunto caso di discriminazione a Legnano, l’intervento dell’assessore e dei genitori

“Ad oggi la gita è stata sospesa, non annullata”, per permettere all’ispettore scolastico “di analizzare la situazione. Una volta conclusa questa fase, la scuola potrà valutare se, e a quali condizioni, la classe potrà effettuare la visita didattica programmata per lunedì scorso, rimandandola a un altro periodo, prima della fine dell’anno scolastico. La speranza è che la classe possa partecipare al completo alla gita”. Chiara Bottalo ricopre l’incarico di assessore alle attività educative e pari opportunità a Legnano, cittadina in provincia di Milano che nei giorni scorsi ha avuto rilievo sui media nazionali per un presunto caso di discriminazione in una terza media nei confronti di una compagna disabile: secondo le ricostruzioni nessuna studentessa avrebbe voluto restare in camera con la compagna affetta da autismo, sollevando le proteste dei suoi genitori. Ieri sera se ne è parlato anche in Consiglio comunale. Bottalo ha spiegato: “L’Amministrazione sta seguendo il succedersi degli eventi. Come assessora alle attività educative sono in contatto con la nuova dirigente scolastica che, ricordo, è in carica come reggente solo da venerdì pomeriggio”. La dirigente titolare è scomparsa proprio la scorsa settimana dopo una lunga malattia. “La dottoressa Osnaghi mi ha aggiornata rispetto ai contatti intercorsi con il provveditore e il ministero”.
“Non sono stati rilasciati comunicati stampa da parte dell’Amministrazione – chiarisce ora Chiara Bottalo – per rispettare il silenzio dovuto in questa situazione a tutela di tutti i ragazzi coinvolti; riteniamo infatti che siano stati soggetti a un’eccessiva esposizione mediatica, che può creare ulteriore disagio a minorenni che stanno attraversando un momento difficile”. Bottalo spiega di essere stata presente lunedì mattina alla riunione tra i genitori della classe, il provveditore e la dirigente: “Ho trovato un gruppo di adulti responsabili e coesi, convinti dell’importanza di fare squadra e trovare una soluzione il più possibile tutelante per tutti i minori coinvolti”. Quindi aggiunge amareggiata: “Dispiace che Legnano venga dipinta come città al cui interno si discrimina, quando invece le opportunità di integrazione e accoglienza vengono quotidianamente favorite”. Due gli esempi citati in Consiglio comunale a tale riguardo, svoltisi nel fine settimana: “Il nuovo Teatro Città di Legnano Talisio Tirinnanzi ha accolto l’iniziativa ‘Stranamente normali’, a cura dei Centri psicosociali regionali, giunta alla sua quinta edizione. Un bellissimo incontro attraverso la musica e il teatro con gli utenti dei Centri che insieme a tanti artisti si sono esibiti sul palco davanti a un pubblico numeroso”; inoltre la “giornata-studio per i diritti dei bambini, occasione di incontro tra più realtà cittadine. Hanno partecipato le diverse scuole di Legnano lavorando insieme e sono stati portati, nella tavola rotonda, esempi di integrazione avvenuti nelle scuole della città, realizzati dagli insegnanti”.
Dal canto suo l’avvocato Paola Marreddu ha diffuso una lettera dei genitori della classe terza dell’istituto Carducci nella quale si tenta una ricostruzione dei fatti. L’avvocato specifica: “Mi corre l’obbligo di chiarire che la vicenda non è certamente qualificabile come episodio di discriminazione o di cyberbullismo, come è stato definito. L’articolo getta un’ingiusta ombra su una classe di ragazzi che, nel corso dei tre anni di ciclo scolastico, si è distinta proprio quale esempio di integrazione”. Marreddu, a nome dei genitori dei compagni di classe della ragazza autistica, aggiunge: “La realtà è che gli alunni della classe incriminata hanno solo espresso perplessità circa la possibilità di poter far fronte a una situazione delicata senza il supporto di una figura qualificata di sostegno, come peraltro previsto dalla vigente normativa in materia. Il che non equivale a un atteggiamento di rifiuto, ma semmai a una richiesta di supporto”.

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