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Consiglio d’Europa: Apce, conflitti ed emergenza profughi. Davutoglu (Turchia), “risolvere le cause delle migrazioni”

Strasburgo: il premier turco Davutoglu interviene all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa

(Strasburgo) Crisi dei rifugiati, lotta al terrorismo, “radicalizzazione”, rispetto dei diritti umani, situazione in Crimea e Ucraina, antisemitismo: la sessione plenaria dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce), riunita fino al 22 aprile a Strasburgo, pone in discussione numerosi argomenti di attualità trattati da attori internazionali di primo piano: fra gli altri intervengono in emiciclo il presidente dell’Austria Heinz Fischer, quello della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, il primo ministro turco Ahmet Davutoglu, quello della Georgia Giorgi Kvirikashvili. È soprattutto il nodo migratorio al centro dell’attenzione, con tutti gli aspetti che esso comprende: dalla guerra in Siria alla presenza di profughi in diversi Paesi (in specie Turchia, Balcani occidentali, Europa mediterranea), fino alla risposta che stanno dando i Paesi d’Europa. Il primo ministro turco Ahmet Davutoğlu ieri ha ricordato l’impegno del suo Paese ad accogliere i rifugiati in fuga dai conflitti in Siria e Iraq, sottolineando che “la Turchia ospita oggi il numero più alto di rifugiati al mondo”. “Il nostro Paese ha aperto le porte a queste persone e, soprattutto, abbiamo aperto i nostri cuori”. Il recente accordo Ue-Turchia sta riducendo il numero dei migranti che attraversano il Mediterraneo e, ha ricordato, potrebbe salvare delle vite umane, “ma una soluzione permanente richiede azioni che affrontino alla radice le cause del conflitto”.

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