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Cardinale Tagle: appello ai leader sui migranti forzati “no ai muri, incontrate chi soffre”

Un invito ai leader politici “in nome dei migranti forzati, specialmente gli anziani, gli ammalati e i bambini: cercate di sentire la voce della gente che soffre. Toccate le mani della mamme, sentite l’odore delle famiglie. Forse la realtà, che è più grande delle idee e delle teorie ideologiche, può toccare anche il cuore e la coscienza”: è il forte appello lanciato oggi dal cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e presidente di Caritas internationalis, parlando ai giornalisti dopo il suo intervento al 38° convegno delle Caritas diocesane in corso a Sacrofano dal 18 al 20 aprile. Il tema dei profughi che vengono respinti dai Paesi europei è stato toccato più volte nella sua relazione: “Respingere i profughi, ci ha detto il Papa è un atto di guerra, un altro capitolo di quella guerra mondiale – ha ricordato -. Troppo spesso le risposte concentrano la propria attenzione nella costruzione di muri e barriere piuttosto che mettere mano con coraggio alle cause di quei fenomeni che si vogliono combattere, mentre è più facile combattere e isolare gli effetti”. “I muri esteriori – ha precisato – scaturiscono dai muri interiori di pensiero e atteggiamenti che vengono dalla paura, da un timore della realtà della sofferenza del mondo. Noi abbiamo paura di vedere le conseguenze delle nostre decisioni sbagliate, però non vogliamo vedere la verità e per proteggere noi stessi la risposta è costruire muri nel cuore e nella mente, che diventano muri esteriori”.

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