Terremoto Ecuador: don Da Rin Fioretto (Caritas), “stiamo organizzando la generosità di tante persone”

“Sabato sera alle 18,53 stavo preparando la messa e i battesimi quando tutto ha cominciato a ballare. Con decisione ho detto a tutti di andar fuori in strada e ho visto le oscillazioni dei pali della luce, delle macchine… uno scossone più forte ed è saltata la luce. Buio profondo, persone che correvano in strada, qualche pezzetto di cornicione che cadeva… Una delle vecchiette mi si è attaccata alla cintura e non mi mollava”. Inizia così la testimonianza di don Mauro Da Rin Fioretto, missionario fidei donum della diocesi di Padova e responsabile nazionale di Caritas Ecuador, pubblicata sul sito della “Difesa del Popolo”. “In dieci anni di Ecuador ho sentito parecchi terremoti… ma questa esperienza è stata fortissima – racconta il sacerdote -. Ancora non abbiamo un dato esatto dei morti, dei feriti, delle famiglie rimaste senza casa. Stiamo organizzando la generosità di tante persone… tutti vorrebbero fare qualcosa”. Don Mauro ammette: “È stata un’esperienza scioccante per varie ragioni. Con tutto il mito della tecnica e della scienza, ci si rende conto che ci sono forze tremendamente più grandi di noi. E dei colpi che non si possono evitare: non siamo invincibili”. In realtà, “per chi ha perduto la casa, è stato come perdere gli sforzi di una vita, il tuo mondo che in 45 secondi viene spazzato via”.
Poi le domande: “E… Dio? Come facciamo a chiamarlo Amore? Dio è nelle mani e teste e cuori di tanta buona gente, il Signore mostra il suo amore nella nostra capacità di metterci accanto e accompagnare le persone delle zone colpite. Gli aiuti hanno iniziato ad arrivare subito, c’è molta sensibilità; oggi ho ricevuto almeno dieci telefonate di parrocchie che volevano sapere come fare qualcosa… I supermercati hanno poca roba sugli scaffali perché la gente compra molto per regalare… è spettacolare!”. La Caritas però, ricorda don Da Rin Fioretto, “più che l’emergenza organizza il dopo… per un mese tutti i riflettori e la solidarietà, nazionale e non, saranno puntati su di noi… ma poi? Stiamo rileggendo l’esperienza dei gemellaggi delle diocesi alle parrocchie del Friuli del ’76: persone che si son fatte vicine con mattoni, maniche tirate su e condivisione di fede e sentimenti. Tre anni di fraternità che hanno sollevato gli spiriti”. La prossima settimana, annuncia il responsabile di Caritas Ecuador, “con un quadro più chiaro della situazione, cercheremo di organizzare e dare corpo a tanta voglia di bene delle persone e parrocchie. Una catastrofe unisce le persone di buona volontà, insieme si cerca di ritrovare speranza…”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy