Monsignor Galantino: “non esiste una Chiesa che non si confronti con la realtà e non si mischi”

“C’è gente che pensa che quanto più la Chiesa prende le distanze dallo schifo del mondo, tanto più si preserva”. Invece “non esiste una Chiesa che non si confronti con la realtà e non si mischi” perché “il suo stile non può essere che quello di Cristo”, la cui vita “è stata un uscire da sé verso gli altri”. Ad affermarlo è stato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale Cei, intervenuto questa sera alla tavola rotonda “La Chiesa italiana davanti alla sfida della realtà” promossa alla Camera dei deputati da Fondazione Toniolo, associazione “Argomenti 2000” e Laboratori della dottrina sociale, per la presentazione degli Atti del V Convegno sulla dottrina sociale della Chiesa. “Quello che definisce la Chiesa – spiega Galantino – è il suo modo di rapportarsi alla realtà che non è un elemento a lei estraneo. Non esiste una Chiesa che non si confronta con la realtà e se ne sta per conto suo senza preoccuparsi di essere incontrata e capita. La Chiesa si mischia con la realtà, sia con quella che la accoglie, sia quella che non sa che farsene della sua proposta. Non c’è realtà nella quale la Chiesa non è inserita e con cui non interloquisce”. Per il segretario generale Cei, “il modo con cui un credente si rapporta alla realtà contribuisce a farci capire se abbiamo a che fare con la Chiesa di Cristo o con qualcosa che più o meno le assomiglia”. La Chiesa, come realtà nata dall’incarnazione, è chiamata a certificare costantemente la sua fedeltà alla sua natura e il modo in cui si rapporta alla realtà nella sua complessità”. Lo stile “non può che essere lo stile di Cristo; Papa Francesco nella Evangelii gaudium ci dice che tutta la vita di Cristo è stata un uscire da sé verso gli altri”.

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