Monsignor Galantino: “mai una Chiesa in difensiva per timore di perdere qualcosa”

“Papa Francesco nell’Evangelii gaudium e nel suo discorso a Firenze, una sorta di enciclica alla Chiesa italiana, ha invitato la Chiesa a rimanere fedele alla sua natura di realtà incarnata. Al n. 96 del documento e a Firenze ha chiesto una Chiesa libera e aperta alle sfide della realtà. Altro che stare a vedere come muoversi per non rischiare che diminuisca l’otto per mille”. Lo ha detto questa sera alla Camera dei deputati monsignor Nunzio Galantino, segretario generale Cei, alla tavola rotonda “La Chiesa italiana davanti alla sfida della realtà”. “Spero di non sentirmi più dire – ha proseguito il presule – quello che un distinto signore mi ha suggerito qualche giorno fa a Bologna”, cioè di “non dire troppo che impieghiamo l’otto per mille per i profughi. Mai una Chiesa in difensiva per timore di perdere qualcosa!”. Rispondendo a una domanda sulla posizione della Chiesa di fronte alle anomalie del mondo del lavoro, monsignor Galantino ha detto: “Chi denuncia deve avere la coscienza a posto. È importante che la Chiesa denunci queste derive – mancanza di lavoro e lavoro nero o senza sicurezza –. Ritengo che il suo ruolo sia molto delicato, e che debba, dove esistono le condizioni, denunciare quello che non va”, ma “non deve mettersi nel gruppo dei ‘raccomandatori’ di professione, ossia diventare la scorciatoia per trovare un posto di lavoro”. “Non prestiamoci alla pratica delle raccomandazioni”, il monito di Galantino che ha poi ricordato di avere celebrato, lo scorso dicembre, il 20° del Progetto Policoro “che accompagna i giovani a passare da una cultura assistenziale ad una cultura di protagonismo. Una parte dell’otto per mille viene investito in startup e progetti imprenditoriali nelle diocesi”. Accanto alla denuncia, ha concluso, “occorre anche dire il lato positivo di avere avviato questa realtà”.

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