Migranti: Ripamonti (Centro Astalli), “Abbiamo bisogno di ponti non di barriere”

“I numeri costanti ogni anno di persone che chiedono i nostri servizi dimostrano una difficoltà oggettiva”. Lo ha detto oggi padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, alla conferenza di presentazione del rapporto delle attività organizzate dall’Associazione nel 2015. “Abbiamo avuto un’attenzione specifica – ha proseguito – per i più vulnerabili: le donne sole, le vittime di tortura e di violenza intenzionale, i nuclei familiari con particolare riguardo a quelli monoparentali”. Riguardo ai costi sostenuti dal Centro Astalli, il presidente ha dichiarato che l’anno scorso la cifra era di 2,8 milioni di euro. “Un quarto dei finanziamenti – ha spiegato – deriva dai donatori privati, che denota la fiducia di chi crede nel nostro lavoro e non smette di investire nel futuro della nostra società in un momento di difficoltà, che si può superare investendo in solidarietà”. Secondo il responsabile, l’accoglienza resta “la sfida maggiore per l’Italia e anche – ha aggiunto – uno degli impegni più consistenti del Centro Astalli” che poi ha continuato: “Continuano a essere pochi i comuni che hanno dato la disponibilità all’accoglienza. La causa principale è quella legata alla paura di perdere consensi”. Sul piano europeo, Ripamonti ha osservato: “Abbiamo bisogno di ponti non di barriere. Spero che anche quest’anno il Centro Astalli abbia contribuito alla costruzione di questi ponti. Dobbiamo tutto questo ai rifugiati, maestri di misericordia e memoria vivente di quella umanità che l’Europa non può perdere”, ha concluso.

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