Migranti: Prodi (ex presidente Comm. europea) al Centro Astalli, “La nostra responsabilità è di interessarci a livello europeo dell’Africa”

“La nostra responsabilità è di interessarci a livello europeo dell’Africa. Non solo per l’eredità del colonialismo ma perché tante persone africane vivono nei nostri Paesi”. Lo ha detto Romano Prodi, ex presidente della Commissione europea, durante la conferenza di presentazione del rapporto del Centro Astalli. Nel suo discorso, Prodi ha segnato i problemi che oggi non permettono lo sviluppo del continente: “Non è il peggiore dei periodi dal punto di vista economico per l’Africa – ha spiegato -, tuttavia la base di partenza è da tragedia. La stessa percentuale di Pil che aveva nel 1980 c’è adesso nonostante la popolazione aumenti. Le diversità con l’Europa sono infatti impressionanti soprattutto a livello demografico. Entro la metà del secolo l’Africa passerà da uno a due miliardi di persone. L’età media italiana è di 46 anni mentre in Mali, Niger e Ciad, meno di 18”. Oltre a questi fattori, secondo l’ex premier, “L’Africa appare come un continente che non ha nessun senso di unità. Le infrastrutture non esistono e il commercio internazionale non può così crescere”. Colpa del mancato sviluppo è anche dell’Unione europea per Prodi: “Nella mia esperienza di commissario europeo – ha ricordato -, ogni volta che c’era qualche problema in Africa si affidava il compito all’ex paese colonizzatore. Questo a significare una mancanza di politica europea comune perché un’Europa decente fa un grande piano di sviluppo dell’Africa. Non di aiuti – ha evidenziato – ma di infrastrutture e investimenti sulla rete dei sistemi scolastici e sanitari, ferrovie”.

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