“La sfida che oggi ci interpella è quella di reimparare a raccontare la bellezza della famiglia”. E’ il messaggio lanciato ieri sera da Emma Ciccarelli, vicepresidente del Forum delle associazioni familiari, in un convegno all’Università europea di Roma. Tema dell’incontro, organizzato dai Circoli culturali Giovanni Paolo II, “Ripartire dalla famiglia per un cammino di speranza”. Per Ciccarelli, “oggi il dibattito sulla famiglia non si può comprendere se non si tiene conto che esiste un ampio divario tra paese reale, paese legale e paese virtuale”. I dati di realtà “dicono che le persone, e i giovani mettono al primo posto tra i loro desideri da realizzare la famiglia e dei figli. Tuttavia abbiamo un paese che materialmente non crea le condizioni per rendere possibile tale desiderio”. La politica è sempre “più arroccata su posizioni ideologiche”, non “si mette in ascolto, ma parla con monologhi e basta, la comunicazione è solo ad un verso. E’ il paese virtuale che vive sulle idee”. “La realtà del quotidiano” invece “si gioca sulle relazioni concrete, sguardi, strette di mano, pacche sulla spalla e abbracci”. “Dobbiamo uscire da sterili contrapposizioni ideologiche e tornare ad essere concreti e vicini alla gente”. Occorre ridurre “il forte divario tra paese percepito e paese reale”, altrimenti “si rischia una schizofrenia sociale”. Secondo Alberto Gambino, pro-rettore dell’Ateneo, “ripartire dalla famiglia significa scrivere pagine nuove per l’intera società. Non a caso, nell’Esortazione postsinodale ‘Amoris laetitia’, Papa Francesco ha scritto che il bene della famiglia è decisivo per il futuro del mondo e della Chiesa. Nella famiglia possiamo trovare una costante testimonianza d’amore nella vita quotidiana, che illumina il mondo attraverso azioni semplici ed ordinarie. Non sono miracoli o azioni spettacolari, ma piccoli gesti della gente comune, che possono rappresentare un esempio significativo per tutti, diffondendo un sentimento di ottimismo e di speranza per il domani”.