Cardinale Montenegro: “la carità non è un gingillo da indossare ogni tanto, è la tuta di ogni giorno”

“La carità non è un gingillo da indossare ogni tanto, è la tuta di ogni giorno” e compito della Caritas “è aiutare il povero e aiutare la comunità a comprendere”. Lo ha detto oggi pomeriggio il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente di Caritas italiana, nella sua prolusione in apertura del 38° convegno nazionale delle Caritas diocesane intitolato “Misericordiosi come il Padre. ‘Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso’ (Lc 6,36)”, in corso da oggi fino al 20 aprile a Sacrofano (Roma). Citando La Pira “teologo della città” il cardinale ha invitato a “riattualizzare e rivitalizzare le cinque vie indicate ai suoi tempi: il tempio, la casa, la scuola, l’officina, l’ospedale”. “Bisogna moltiplicare gli sforzi – ha affermato – e stimolare sempre di più la politica”. “Se i modelli di sviluppo sono ancora dominati dal mito della crescita indefinita e persiste una cultura individualistica dell’’ognuno per sé’ che crea ingiustizia e lascia morire e se gli uomini di governo e di potere non sono in grado di sottrarsi a questo mito e a questa cultura, le comunità cristiane non possono non sentirsi interpellate da questi fatti”, ha sottolineato: “Non è possibile costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi, perché sappiamo che le cose possono cambiare”. Da qui l’invito a un’azione pedagogica, per creare una “cittadinanza ecologica” che “non si limiti a informare ma riesca a far maturare e a cambiare le abitudini in un’ottica di responsabilità”.

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