Papa a Lesbo: Iacomini (Unicef Italia), “basta muri. L’Europa raccolga il suo invito”

“Ieri a Lampedusa, oggi a Lesbo. Tra questi due grandi eventi storici sono passati anni, sono annegati tanti bimbi in mare e milioni di persone hanno continuato ad abbandonare i propri Paesi per fuggire dalla guerre, dalle persecuzioni, da fame e povertà. Sempre, senza sosta, come quella delle organizzazioni umanitarie, in questi anni si è levata la voce di Papa Francesco per chiedere al mondo di fermare questo scempio ed oggi ci stringiamo tutti intorno alla sua grande iniziativa umana e pastorale”. Lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. “La visita di oggi non può restare senza risposta”, prosegue Iacomini. La comunità internazionale non deve “trincerarsi dietro biechi interessi di parte, alzando muri costruiti con mattoni di egoismo”.
“Quasi la metà di tutti i rifugiati e i migranti del pianeta sono bambini, esseri innocenti, che non hanno scelto la fuga dal loro Paese né meritano la nostra criminale indifferenza perché oggi il fenomeno migratorio riguarda tutti noi, le nostre famiglie, la nostra vita quotidiana e va risolto al pari di tutte le altre questioni della nostra vita con intelligenza senza perdere mai di vista la solidarietà”. Nel mondo, conclude, “ci sono 87 milioni di bambini sotto i 7 anni che sono cresciuti all’interno di conflitti, moltissimi sono arrivati in Europa, anche a Lesbo con traumi indicibili. È soprattutto di loro che il Papa ci invita ad occuparci oggi in questo giorno storico per l’umanità. L’Europa ora raccolga il suo grande appello alla misericordia”.

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