Papa a Lesbo: Dichiarazione congiunta, “intensificare sforzi per promuovere piena unità dei cristiani”

L’impegno ad intensificare gli sforzi per promuovere la piena unità dei cristiani. È l’ultimo punto della Dichiarazione congiunta firmata oggi nell’isola greca di Lesbo, al Mòria refugee camp, da Ieronymos II, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, da Papa Francesco e da Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli. “Da parte nostra, in obbedienza alla volontà di nostro Signore Gesù Cristo – si legge nel testo sottoscritto in greco e in inglese -, decidiamo con fermezza e in modo accorato di intensificare i nostri sforzi per promuovere la piena unità di tutti i cristiani”. “Riaffermiamo con convinzione”, proseguono i tre leader richiamando un passaggio della Charta Oecumenica (2001) che “riconciliazione [per i cristiani] significa promuovere la giustizia sociale all’interno di un popolo e tra tutti i popoli […]. Vogliamo contribuire insieme affinché venga concessa un’accoglienza umana e dignitosa a donne e uomini migranti, ai profughi e a chi cerca asilo in Europa”. Difendendo i diritti umani fondamentali “dei rifugiati, di coloro che cercano asilo, dei migranti e di molte persone che vivono ai margini nelle nostre società, intendiamo compiere la missione di servizio delle Chiese nel mondo”. L’incontro odierno “si propone di contribuire a infondere coraggio e speranza a coloro che cercano rifugio e a tutti coloro che li accolgono e li assistono”. L’esortazione, infine, alla comunità internazionale a “fare della protezione delle vite umane una priorità e a sostenere, ad ogni livello, politiche inclusive che si estendano a tutte le comunità religiose. La terribile situazione di tutti coloro che sono colpiti dall’attuale crisi umanitaria, compresi tantissimi nostri fratelli e sorelle cristiani, richiede la nostra costante preghiera”.

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