Papa a Lesbo: al porto di Mytilene, “cercare insieme soluzioni a questione profughi. Indispensabile contributo Chiese”

Solo insieme “si possono e si devono cercare soluzioni degne dell’uomo alla complessa questione dei profughi. E in questo è indispensabile anche il contributo delle Chiese e delle Comunità religiose”. A sostenerlo è oggi il Papa nell’incontro al porto di Mytilene con le autorità, la cittadinanza e la comunità cattolica di Lesbo per fare memoria delle vittime delle migrazioni. “La mia presenza qui insieme al Patriarca Bartolomeo e all’Arcivescovo Ieronymos – ha spiegato Francesco – sta a testimoniare la nostra volontà di continuare a collaborare perché questa sfida epocale diventi occasione non di scontro, ma di crescita della civiltà dell’amore”. Di fronte alle tragedie che feriscono l’umanità, “Dio non è indifferente, non è distante – ha quindi assicurato -. Egli è il nostro Padre, che ci sostiene nel costruire il bene e respingere il male. Non solo ci sostiene, ma in Gesù ci ha mostrato la via della pace. Di fronte al male del mondo, Egli si è fatto nostro servo, e col suo servizio di amore ha salvato il mondo. Questo è il vero potere che genera la pace”. Per Francesco, “solo chi serve con amore costruisce la pace. Il servizio fa uscire da sé stessi e si prende cura degli altri, non lascia che le persone e le cose vadano in rovina, ma sa custodirle, superando la spessa coltre dell’indifferenza che annebbia le menti e i cuori”. Un ringraziamento, infine, in greco: “Eucaristw!”.

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