Mediterraneo-Balcani: Topic (Napredak), “dialogo è fondamentale ma sempre difficile”

Tirana: l'intervento di Franjo Topic (foto Varoujan Aharonian/Mcl)

(dall’inviato Sir a Tirana) “Un regionalismo aperto” per la “patria del Mediterraneo”, per “legare le due sponde, sud e nord, con progetti e obiettivi comuni di sviluppo”. Gian Paul Gauci, vicedirettore di Uhm Malta, intervenendo al convegno internazionale di Tirana sul dialogo sociale, ha offerto una lettura dell’area mediterranea in chiave di “ponte” tra Europa e Africa. Numerose le osservazioni sulla stabilità politica dell’area, sui problemi di sviluppo diseguale (che generano le migrazioni) e di “scarsa integrazione” a livello regionale. Gauci ha segnalato come le “primavere arabe sono state, sotto il profilo della democrazia e della stabilità, un fallimento”, e si è riferito in particolare al caso libico. Da qui un’ulteriore indicazione per un “rafforzamento della cooperazione sul piano politico, sociale ed economico” tra Europa e Africa mediterranea. Franjo Topic, presidente dell’associazione Napredak, ha invece portato l’esperienza della Bosnia-Erzegovina, il suo Paese, dove, anche in relazione all’eredità della guerra, “il dialogo è fondamentale ma sempre difficile”. Dialogo che Topic auspica sia sul piano sociale e politico, ma non di meno su quello culturale e religioso. Un dialogo, ha aggiunto, che “non deve però prescindere dalla propria identità”, considerando che la Bosnia Erzegovina è un crogiolo di differenti identità nazionali e religiose che “cercano di convivere”. Infine un appello sofferto, che parte dall’esperienza bosniaca ma che si riferisce anche all’attuale contesto internazionale: “Non esiste guerra santa, c’è solo la pace santa”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy