Editoria: esce per Marsilio “Risponde papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio”, a cura di Giovanni Maria Vian

Esce per i tipi di Marsilio “Jorge Mario Bergoglio, Risponde papa Francesco. Tutte le interviste e le conferenze stampa”, a cura di Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano. Il colume si legge come la più lunga intervista concessa dal pontefice: 86 giornalisti di tutte le nazionalità gli pongono quasi 600 domande e riporta fedelmente in ordine cronologico tutto ciò che Francesco, in quasi tre anni di pontificato, ha detto nel corso delle interviste rilasciate a singole testate e delle conferenze stampa tenute in aereo durante i viaggi apostolici. Come ricorda Vian nell’introduzione, la prima intervista a un papa risale al 1892 con Leone XIII. Ma poi passano più di settant’anni per registrare quella nel 1965 a Paolo VI. E proprio Giovanni Battista Montini, primo pontefice a viaggiare in tutto il mondo, durante i voli papali inizia a incontrare i giornalisti. Continuate dai suoi successori, conferenze stampa e interviste sono divenute con Bergoglio un nuovo efficacissimo modo di comunicare, in un linguaggio di facile comprensione. Quasi una moderna forma di catechesi. Risponde papa Francesco raccoglie per la prima volta in forma stenografica il senso esatto delle più discusse dichiarazioni del pontefice, spesso apparse travisate o mutilate sui mass media, con il pregio di contestualizzarle. Basti pensare a quella rimasta più celebre ‐ “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?” ‐ scaturita da una domanda posta da Ilze Scamparini, inviata dell’emittente televisiva brasiliana “Rede Globo”, durante la conferenza stampa sul volo da Rio de Janeiro a Roma del 23 luglio 2013, che era preceduta e seguita da un più articolato ragionamento: “Lei parlava della lobby gay. Mah! Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato chi mi dia la carta d’identità in Vaticano con ‘gay’. Dicono che ce ne sono. Credo che quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere una persona gay, dal fatto di fare una lobby, perché le lobby, tutte non sono buone. Quello è cattivo. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica spiega in modo tanto bello questo, ma dice: ‘Non si devono emarginare queste persone per questo, devono essere integrate in società’. Il problema non è avere questa tendenza, no, dobbiamo essere fratelli, perché questo è uno, ma se c’è un altro, un altro. Il problema è fare lobby di questa tendenza: lobby di avari, lobby di politici, lobby dei massoni, tante lobby. Questo è il problema più grave per me”. E’ questo il primo libro sul papa che devolve interamente i diritti d’autore a Francesco per le sue opere di carità, pubblicato in occasione del Giubileo straordinario della misericordia.

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