Cardinale Montenegro: il Papa a Lesbo “ci invita a guardare all’immigrazione come un fatto di storia umana”

“Noi continuiamo a parlare dell’immigrazione come di un fatto di cronaca, il Papa ci invita a guardare al fenomeno come un fatto di storia umana”. È quanto ha affermato il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente di Caritas italiana, in un’intervista al settimanale diocesano “L’Amico del popolo” sulla visita di Papa Francesco a Lesbo. Rispondendo alle domande di Carmelo Petrone, direttore del giornale, il card. Montenegro ha sottolineato che quello del Papa a favore dei migranti “è un unico messaggio che parte da Lampedusa e oggi fa tappa a Lesbo, ma che senz’altro continuerà”. “La preoccupazione del Papa – ha aggiunto – è vedere come tanta povertà non venga considerata e come purtroppo le morti continuano anche davanti alle soluzioni che le forze politiche stanno prendendo”. Rispetto al ripetuto invito di Francesco all’Europa per costruire ponti e non muri, l’arcivescovo di Agrigento ha evidenziato che “ogni ponte ha bisogno di due pilastri, credo che il Papa stia facendo questo servizio invitando tutti a costruire un ponte dove al pilastro della povertà corrisponda il pilastro della solidarietà”. “Credo che le sue parole e la sua azione – ha aggiunto – stiano sortendo un effetto positivo, sempre più gente guarda da quel lato. Adesso, però, bisogna avere il coraggio delle scelte, il coraggio di una politica che guarda lontano e che costruisca ponti piuttosto che muri e reticolati”. Secondo il card. Montenegro, la compresenza a Lesbo del Papa, del Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, e del primate della Chiesa ortodossa greca, Hieronimus II, rivela come “i poveri hanno la potenza di far mettere insieme e di far dialogare anche chi attorno a un tavolo riescono a farlo o a sedersi”.

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