Dal 20 aprile al 2 maggio le reliquie di sant’Antonio saranno in pellegrinaggio nelle Filippine. “L’attesa nel paese asiatico per la visita del santo taumaturgo – si legge in una nota – è particolarmente grande”. Non solo “perché le Filippine sono, insieme a Timor Est, l’unico paese a maggioranza cattolica di quel continente” e “perché la precedente visita nelle Filippine risale a una ventina di anni fa, in coincidenza con gli 800 anni della nascita del santo”, ma soprattutto “perché le isole della regione del Visayas Occidentale, in particolare Leyte e Samar, sono state tra le più duramente colpite dal tifone Haiyan nel novembre 2013. E la popolazione ne porta ancora i segni”. Il terribile uragano colpì 9 regioni filippine e più di 14 milioni di persone causando 6.200 morti e oltre 4 milioni di sfollati. Per padre Francis Victor Mateo, custode delle Filippine, “il pellegrinaggio nell’arcipelago delle Visayas è importante per tutti i sopravvissuti. Moltissime persone morirono e molte altre sono quelle che risultano ancora scomparse. Ci auguriamo che l’arrivo di sant’Antonio porti a queste popolazioni coraggio e speranza”. A portare le spoglie di sant’Antonio nelle Filippine sarà padre Mario Conte, direttore del “Messenger of Saint Anthony”, accompagnato da padre Gabriele Maragno della parrocchia dei frati francescani conventuali di Mestre. Saranno due le reliquie che prenderanno il volo verso il paese asiatico. “Si tratta di parte di ‘massa corporis’ del francescano – spiega padre Conte – custodita in una teca a forma di busto, e di un frammento di costola conservato in un reliquiario che nel 2000 fu portato in Argentina e venne venerato da Papa Francesco, allora arcivescovo di Buenos Aires”. Il pellegrinaggio toccherà una ventina di chiese locali. In programma anche un incontro con il cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, arcivescovo metropolita di Manila e dal 2015 presidente di Caritas internationalis.