Cardinale Bagnasco: in “Amoris Laetitia” il Papa “rilancia l’incoraggiamento al discernimento”

Dall’ “Amoris laetitia” non bisogna aspettarsi “una nuova normativa generale di tipo canonico, applicabile a tutti i casi. È possibile soltanto un nuovo incoraggiamento a un responsabile discernimento personale e pastorale dei singoli casi particolari”. Ha esordito con questa precisazione, tratta dal n. 300 dell’esortazione apostolica post-sinodale di Papa Francesco, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, presentando questa sera nella Sala Quadrivium il documento all’arcidiocesi. Il Pontefice, ha spiegato il cardinale, “rilancia l’incoraggiamento al discernimento che si basa su alcuni criteri di ordine spirituale, morale e pastorale”. Nove capitoli e 325 paragrafi per una “riflessione a tutto campo” che richiede “una lettura personale, attenta e completa, senza la quale si cade inevitabilmente in interpretazioni affrettate e distorte”. L’arcivescovo di Genova ha sottolineato la “grande lucidità” con cui il Papa nel secondo capitolo legge la realtà e, “cercando di motivare la diffusa rinuncia a celebrare il matrimonio”, fa eco ai Padri sinodali e “ricorda motivi di tipo economico, di studio, di lavoro, di casa e altro”. Parole particolarmente severe, ha fatto notare Bagnasco, quelle usate da Francesco per la situazione dei bambini violati, di strada, migranti, ed anche contro eutanasia e suicidio assistito, “gravi minacce per le famiglie di tutto il mondo”. No all’equiparazione semplicistica tra “unioni di fatto o tra persone dello stesso sesso” e matrimonio, all’utero in affitto e alla “mercificazione del corpo femminile”. Il Papa, ha aggiunto il cardinale Bagnasco, fa inoltre notare che il “gender, che nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna”, svuota “la base antropologica della famiglia”. A fronte di queste sfide, Francesco avverte che “nessuno può pensare che indebolire la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio sia qualcosa che giovi alla società”.

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