Barriera al Brennero: Azione cattolica, “un nuovo muro nel cuore dell’Unione” europea

“Dopo i paesi balcanici del Nord, dopo l’Ungheria, è la volta dell’Austria. L’‘unione delle barriere’ va sostituendosi all’Unione europea: un’istituzione logorata dalle divisioni su come gestire la questione migranti/profughi e che continua a perdere pezzi della sua ragion d’essere e ad assomigliare sempre più a un miraggio lontano e ingannevole, per quanti cercano di raggiungerla”: è quanto si legge in una nota dell’Azione cattolica a proposito dei lavori autorizzati dal Governo austriaco per la costruzione al Brennero di una barriera lunga 250 metri che attraverserà l’autostrada e la strada statale dello storico passo alpino. “Se è vero che il presidente austriaco Fischer ha cercato di minimizzare il fatto parlando di semplice ‘gestione dei confini’, è altrettanto vero che ciò che si va erigendo è un nuovo muro nel cuore dell’Unione, con l’unico scopo di dividere il Mediterraneo dall’Europa del Nord. Tutto questo – sottolinea l’Ac – mentre in Grecia la situazione nei campi profughi si fa ogni giorno più drammatica, anche a causa dei recenti scontri tra polizia e profughi”. “Mentre capita sempre più spesso di leggere o ascoltare slogan vuoti e argomentazioni superficiali”, l’invito dell’Azione cattolica, “è ad accompagnare idealmente e con la preghiera Papa Francesco nel suo viaggio a Lesbo, ‘isola di confine e di speranza’” in programma domani. E, ancora una volta, “a considerare il fenomeno migratorio nella sua complessità. In quanto tale, esso potrà risolversi non grazie a un singolo evento, ma avviando un processo che abbia al centro la dignità della persona e lo spirito evangelico di misericordia e accoglienza. Allo stesso tempo, nessuno può sentirsi estraneo alle vicende di questi giorni. Ciascuno di noi, dunque, ha il compito di non lasciare prevalere l’indifferenza e la superficialità, ma di impegnarsi in prima persona, anche nei propri contesti locali, affinché la solidarietà e la sapienza prevalgano sull’egoismo e l’impulsività”, conclude la nota.

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