Monsignor Galantino: a convegno Irc, “umanesimo è nuovo nella misura in cui è fondato su Gesù Cristo”

“La prima prospettiva della Chiesa italiana dopo Firenze è riconquistare il centro, farsi appartenere di più quella immagine di Papa Francesco che fissa l’Ecce homo. Questa deve essere la nostra prima preoccupazione. Se non cominciamo di qui, la nostra ricerca sarà inutilmente affannosa di novità, come quella dello stile sinodale, ma non abbiamo capito che tutto invece comincia di qui”, ha avvertito monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, nel discorso conclusivo di questa mattina al convegno nazionale degli Uffici diocesani scuola, Irc, università, in corso a Salerno. “Umanesimo è nuovo nella misura in cui è fondato su Gesù Cristo – ha detto il presule – il Papa ha riconosciuto in positivo umiltà, disinteresse e beatitudine come tratto distintivo della Chiesa. Ma ci ha anche invitato a prendere distanze da narcisismo e autoreferenzialità, malattie mortali dei gruppi, delle chiese e di ciascuno di noi”. Mons. Galantino ha evidenziato che “certi comportamenti nella chiesa possono essere così etichettati: gente arrogante, quindi autoreferenziale e poi autopromozionale. Il Papa ci invita a guardare Cristo e ci mette in guardia proprio dall’autoreferenzialità”. Parlando di Chiesa in uscita il segretario generale ha ricordato che “non è solo fatto materiale, di uscita dalle sacrestie, ma anche dalla retorica, dai gratificanti luoghi comuni, dal politicamente corretto che ci rende irrilevanti: cioè non abbiamo niente da dire agli altri”.

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