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Finlandia: rifugiati, leader religiosi uniti contro inasprimento regole su ricongiungimenti familiari

“Esprimiamo la nostra preoccupazione per l’erosione del principio di uguale trattamento di ogni persona nelle società europee, per i cambiamenti degli atteggiamenti nei confronti dei rifugiati e dei richiedenti asilo, nonché per l’aumento della disuguaglianza con azioni offensive in tutta Europa”, hanno scritto cattolici, ortodossi, luterani, musulmani ed ebrei insieme in una lettera pubblicata sul quotidiano “Helsinki Sanomissa” per rispondere alla proposta del governo avanzata il 7 aprile in Parlamento di inasprire i criteri per le riunificazioni famigliari per i rifugiati secondo cui prima di poter avanzare il diritto alla riunificazione dovrebbero dimostrare di avere sufficienti mezzi di sussistenza. Il diritto alla famiglia e al ricongiungimento vige “indipendentemente dalla provenienza sociale, culturale o religiosa” e le decisioni politiche devono essere “basate su un approccio che tiene conto della famiglia”. E mentre denunciano violazioni della dignità umana, come la “confisca dei telefoni ai bambini rifugiati non accompagnati”, fanno appello affinché “il diritto alla sicurezza e all’auto-determinazione siano rispettati anche in situazioni difficili”. “La regola d’oro, inscritta nel cuore di ogni persona, spinge a trattare gli altri nel modo in cui si vorrebbe essere trattati” conclude il messaggio, incoraggiando a “trattare con cura ogni essere umano nella nostra società. I valori finlandesi traspaiono dalle nostre parole e azioni”.

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