Ospedale e persone disabili: Indagine conoscitiva, percorsi prioritari solo nel 36% delle strutture

Solo poco più di un terzo (36%) delle 814 strutture ospedaliere – Asl, Aziende ospedaliere, Policlinici universitari, Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico – analizzate dall’indagine della onlus Spes contra spem, prevedono un percorso prioritario per i pazienti con disabilità che devono fruire di prestazioni ospedaliere. La ricerca, condotta in partenariato con l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane dell’Università cattolica del Sacro cuore di Roma, è stata presentata questa mattina a Roma da Luigi Vittorio Berliri, presidente di Spes contra spem; Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità e direttore dell’Osservatorio nazionale sulla salute; Alessandro Solipaca, segretario scientifico dell’Osservatorio; Nicola Panocchia, coordinatore scientifico del progetto “Carta dei diritti delle persone con disabilità in ospedale” di Spes contra spem. La percentuale più elevata di strutture con un flusso prioritario si riscontra nelle regioni del Centro (45,5%), quella più bassa nel Mezzogiorno (19,4%). Nella ricerca vengono raccolte e analizzate le risposte ad un questionario – dieci domande a risposta chiusa – inviato via web ad un campione di 814 strutture ospedaliere individuate su tutto il territorio nazionale, tra gennaio e settembre 2014. Solo il 16,8% delle strutture ha un punto unico di accoglienza per le persone con disabilità, presente nel 20,9% delle strutture del Nord, mentre non raggiunge il 13% degli ospedali del Centro-sud ed Isole.

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