Parlamento Ue: il caso di Giulio Regeni domani approda nell’emiciclo di Strasburgo

(Strasburgo) – Quanti sono i rifugiati che hanno trovato accoglienza in Svezia? Da dove provengono e quali strade hanno percorso per arrivare fino alla penisola scandinava? Come mai Stoccolma ha deciso di rallentare l’accoglienza? Quali le difficoltà con i Paesi vicini, a partire dalla Danimarca? Sarà lo stesso Stefan Lofven, primo ministro svedese, a rispondere a questi interrogativi incontrando oggi pomeriggio gli eurodeputati, riuniti a Strasburgo per la sessione plenaria. Dopo aver messo a fuoco, lunedì e martedì, il caso-Turchia, e aver discusso oggi dei rifugiati con il governo olandese, nel pomeriggio lo sguardo si porta ancora più a nord, in uno dei Paesi che, assieme alla Germania, si è prodigato per aprire le porte ai rifugiati, salvo ora trovarsi in difficoltà e annunciare misure restrittive. Il tema delle migrazioni tornerà ancora una volta in aula, sempre oggi, quando si discuterà dei rapporti tra Unione europea e Macedonia. Domani, invece, l’Europarlamento terrà una discussione – fra i dibattiti d’urgenza in materia di diritti umani e democrazia – sul caso del ricercatore italiano Giulio Regeni, scomparso in Egitto il 25 gennaio e trovato morto, dopo essere stato torturato, il 3 febbraio. Una risoluzione sarà subito dopo posta in votazione: al momento ne sono state presentate 8 dai diversi gruppi politici.

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