Macedonia: Pistone (Caritas Hellas) a Idomeni, “chiusura frontiere non risolve il problema-profughi, lo aggrava”.

“La chiusura delle frontiere non risolve il problema con i profughi ma lo aggrava come si vede concretamente a Idomeni, una situazione ingestibile, migliaia di persone in situazioni pietose”. È il commento di Rino Pistone, coordinatore migranti della Caritas Hellas per la Grecia del Nord, dopo la decisione odierna della Macedonia di chiudere la frontiera seguita dalle ulteriori restrizioni introdotte degli altri Paesi sulla “rotta balcanica”. In Serbia, Croazia e Slovenia saranno ammessi solo migranti con visti e passaporti validi, misure che le autorità balcaniche spiegano con le decisioni del summit europeo con la Turchia del 7 marzo. “Finora molti dei migranti erano muniti solo dei pass di riconoscenza rilasciati all’arrivo dalla polizia greca che li identificava, perché erano rimasti senza documenti”, spiega Pistone, per il quale “in questo modo, anche se la maggior parte proviene da Siria e dall’Iraq e avrebbe i requisiti per ottenere lo status non potranno mai raggiungere la loro meta desiderata, cioè la Germania”. Nel pomeriggio a Idomeni sono arrivati dei pullman che cercavano di dislocare migliaia di migranti dalla frontiera per portarli ad Atene. “In questo modo la Grecia si trasforma in un campo profughi a tempo indeterminato – sostiene Pistone – e il Paese già stremato, la sua gente e tutti i migranti stanno pagando il rifiuto di solidarietà europea a caro prezzo”.

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