Diocesi: Rimini, ad aprile torna il Campo lavoro missionario

Migliaia di volontari impegnati nell’organizzazione e nella raccolta, 165mila sacchi distribuiti porta a porta ad altrettante abitazioni, in tutta la diocesi di Rimini, oltre settemila alunni, dalle materne alle medie, coinvolti oltre che nella raccolta, nelle attività educative. Con una speranza: riuscire ripetere, se non superare, i 199mila euro di ricavato della scorsa edizione. Il 9 e 10 aprile torna il Campo lavoro missionario organizzato dalla diocesi di Rimini, che con la raccolta di oggetti usati e materiali da recupero, finanzia da trentasei anni le opere dei missionari riminesi nel mondo e, in seguito all’aumento delle povertà locali, anche nel riminese. Per il vescovo, monsignor Francesco Lambiasi, questa iniziativa, che coinvolge sempre di più anche il mondo laicale, è la dimostrazione che “la realtà fatta dalle persone, supera le idee”. Si tratta di “una realtà di volti: quelli dei bambini, ragazzi, educatori e genitori che vi partecipano con entusiasmo in una grande rete di relazioni, interventi, operosità, non riducibile solo ai due giorni di raccolta”. Ma anche di messaggi “di solidarietà con i poveri, che ci insegnano cosa conta veramente nella vita – prosegue Lambiasi -, di essenzialità, di formazione (si impara a diventare uomini vivendo da esseri umani fin da piccoli), di mondialità (siamo tutti responsabili di tutti) e di cooperazione, perché il Campo ci insegna a fare squadra a livello mondiale”.
“Ai sei centri di raccolta (Rimini, Riccione, Cattolica, Santarcangelo, Bellaria, Villa Verucchio) quest’anno si aggiungerà quello della parrocchia di Cristo Re (Rimini sud)” annuncia il presidente dell’associazione del Campo lavoro missionario, Gabriele Valentini. Sei le destinazioni, come ricorda il responsabile della Missio diocesana, don Aldo Fonti: cinque all’estero (un servizio di doposcuola a Berat, in Albania, un’attività di reinserimento per giovani detenuti e un nuovo reparto di ostetricia in Cameroun, un ampliamento di una casa famiglia delle Maestre Pie in Brasile e la costruzione di una chiesa in Etiopia) più la Caritas diocesana per l’erogazione di microcredito alle famiglie riminesi in difficoltà. Ma, come sottolinea Valentini, l’obiettivo finale è la sensibilizzazione a nuovi stili di vita, tema anche dello spettacolo “Q.B. Quanto basta” che darà il via alle iniziative per la 36ª edizione, domenica 3 aprile al Teatro degli Atti di Rimini. Un’azione educativa che coinvolge anche le scuole. “Quest’anno l’obiettivo era quello di educare i ragazzi alla mondialità e alla valorizzazione delle differenze interculturali – racconta la volontaria Francesca Stefani – nell’intento di formare cittadini responsabili non solo di se stessi, ma anche delle comunità in cui vivono”.

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