Congresso Ucsi: Morgante (Rai), sappiamo “metterci ad altezza d’uomo” e “raccontare le buone notizie?”

(Matera) “Puntare all’umanità è una delle tante sfide lanciate da Francesco, vale per tutti e quindi anche per il nostro mestiere”. Ne è convinto Vincenzo Morgante, direttore Tgr Rai, intervenuto oggi al dibattito “Le sfide del giornalismo al tempo di Francesco” che si sta svolgendo a Matera all’interno del congresso nazionale (Ucsi) sul medesimo tema. “Noi operatori della comunicazione siamo consapevoli del ruolo che siamo chiamati a svolgere, per capirne la delicatezza?”. Secondo Morgante in questi ultimi anni “abbiamo un po’ dimenticato il senso del nostro mestiere che risente di una caduta in termini di serietà, responsabilità e coscienza”. Ad esempio “avvicinandosi ai temi utilizzando categorie”. La questione riguarda il linguaggio e le modalità impiegate, in particolare, per parlare di fenomeni legati all’immigrazione”. Sugli sbarchi di Lampedusa, “nei nostri servizi abbiamo consapevolezza che stiamo parlando di esseri umani che soffrono, stanno piangendo e sperando?”. Porre l’umano al centro del nostro mestiere significa “recuperare l’etica della responsabilità” mettendosi “ad altezza d’uomo”. Fondamentale l’aspetto della formazione “che ci consentirà di recuperare credibilità” e la capacità di “sdoganare la buona notizia spesso relegata in ‘periferia’”. Buona notizia significa parlare di territori, di giovani, persone comuni, parroci che si impegnano in contesti difficili e riescono ad ottenere risultati per il bene comune.

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