Welfare: Falabella (Fish), “stigma e parzialità” sul fenomeno falsi invalidi

“Come ciclicamente avviene, leggiamo oggi l’ennesimo articolo sul presunto fenomeno dei falsi invalidi, basato su una lettura distorsiva e assai lacunosa, anche se di facile impatto mediatico. Spiace che questa ennesima ‘bufala’ sia diffusa da un quotidiano prestigioso come il Corriere e da un giornalista quotato come Sergio Rizzo. Il risultato: stigma e parzialità”. È il commento di Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish), dopo la lettura dell’articolo “Accompagnatori, ciechi e falsi invalidi: cinque miliardi di welfare clientelare” pubblicato oggi dalla testata milanese. Rizzo riporta alcuni dati enfatizzando – secondo Falabella – lo squilibrio territoriale nell’erogazione delle provvidenze agli invalidi civili. Scrive Rizzo: “Una ‘distribuzione territoriale’ delle pensioni di invalidità, squilibrata al punto che gli assegni pagati in Calabria sono in proporzione agli abitanti almeno il doppio di quelli erogati in Emilia-Romagna, ‘suggerisce abusi’”. Fish ricorda “che per onestà intellettuale e metodologica andrebbe osservata la spesa sociale nella sua interezza, non limitandosi alle sole pensioni e indennità. Scoprirebbe – Rizzo e altri – che la spesa sociale in servizi e sostegni per la disabilità in Emilia-Romagna è, secondo Istat, di 4.232 euro l’anno per persona con disabilità, quasi dieci volte la spesa della Calabria: 469 euro all’anno. Scoprirebbe come aumenti il ricorso alle pensioni di invalidità laddove la spesa sociale e i servizi sono più lacunosi”.
“Rizzo, in buona compagnia, lascia trasparire abusi, elusioni, truffe, ipotizzando addirittura l’importo (non si comprende su quali stime) di tale fenomeno: 5 miliardi originati da un welfare truffaldino”. La nota Fish aggiunge: “Dimentica Rizzo che dal 2010 al 2015 è stata condotta in Italia una gigantesca campagna di controlli: circa un milione e 200mila persone. Una campagna condotta dall’Inps su mandato del Parlamento con costi enormi rispetto ai risultati”. Fish stima prudenzialmente che tale operazione abbia prodotto “l’irrisorio risparmio dello 0,2% della spesa annua”.

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