Omicidio stradale: Cassaniti (Aifvs), “passo necessario” perché “non poteva più essere sottovalutato il reato”

“Anche se la legge non è perfetta e può essere migliorata, possiamo dirci soddisfatti perché non poteva più essere sottovalutato il reato colposo commesso sulla strada. Era un passo necessario”. È quanto afferma Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente dell’Associazione italiana familiari vittime della strada, commentando l’approvazione del reato di omicidio stradale. Per la presidente dell’Aifvs, “questa legge risponde ad una richiesta di giustizia che avevamo avanzato da tempo. Già nel 2010 avevamo presentato un disegno di legge con cui chiudevamo che il sinistro stradale non doveva più essere chiamato incidente ma crimine, perché frutto di un comportamento di grave trasgressione delle norme con conseguenze dannose irreversibili, come la perdita della vita o della salute”. In un contributo successivo “avevamo chiesto che venisse considerata colpa grave la guida distratta per l’uso dei mezzi tecnologici, punto che – spiega Cassaniti – non è stato inserito come pure la partecipazione a gare di velocità non autorizzate o il non fermarsi a un posto di blocco”. “Per noi – prosegue – è egualmente grave il comportamento azzardato alla guida di chi è sobrio”. “Ciononostante è bene che la legge sia passata”, afferma la presidente dell’Aifvs, che ricorda come “avevamo chiesto che si usasse il voto di fiducia al Senato affinché passasse la norma”. “L’impegno primario è quello della prevenzione, anche perché il fatto che finora non si applicassero delle pene non è stato un deterrente”, riconosce Cassaniti che chiede “un impegno sistematico e continuativo della televisione sui problemi legati alla sicurezza stradale”. “Va confermato sempre più il valore della vita, il senso del rispetto umano, la civile convivenza attraverso il rispetto della legalità che deve avvenire sin dai tribunali dove i giudici hanno sempre applicato la pena minima e non quella congrua, trasformando la discrezionalità consentita dalla legge in arbitrio”.

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