Pasqua: mons. Delbosco (Cuneo-Fossano), “guardiamo in faccia la nostra realtà e gettiamo luce e speranza”

È ora di aprire le porte e porre gesti concreti, non a caso, ma studiati, mirati, all’insegna di vera solidarietà”. Lo afferma il vescovo di Cuneo-Fossano, monsignor Piero Delbosco, nel messaggio in occasione della Pasqua pubblicato dai settimanali diocesani “La Guida” (Cuneo) e “La Fedeltà” (Fossano). “Cristo è vivo, Cristo è presente in mezzo a noi”, scrive mons. Delbosco, che ricorda come questo sia “l’annuncio che i discepoli e i primi cristiani hanno proclamato con tutte le loro forze. Non è stato facile per nessuno. Hanno incontrato resistenze, durezze, opposizioni da parte dei loro contemporanei” ma “non si sono arresi”. “Con il dono dello Spirito, sono stati spronati a non tenere solo per loro queste esperienze. Escono da quel cenacolo, la stanza superiore, ed affrontano il mondo con il loro annuncio coraggioso e chiaro”. “Come era toccato ai primi cristiani, così noi dobbiamo guardare in faccia alla nostra realtà che fa fatica ad andare avanti, ma che attende luce, speranza, vita”, afferma il vescovo riferendosi anche “alle fatiche e alla solitudine di chi opera in campi educativi, all’amarezza di una trentina di persone che in questi giorni hanno ricevuto da una nota azienda locale una lettera di un futuro licenziamento, al fenomeno del caporalato, all’assenza di contrattazione in ogni settore occupazionale, ai vari volti delle nuove povertà odierne”. “Come credenti non possiamo far finta di niente”, ammonisce mons. Delbosco, per il quale “se vogliamo proclamare la Pasqua del Signore, è d’obbligo provare a gettare luce e speranza su tutte queste nostre realtà”. Per questo invita a preoccuparsi “per una corretta informazione” e a farsi “aiutare a leggere la storia in cui siamo immersi”, a non “rimanere alla finestra semplicemente a guardare” e “a mettere nelle mani del Signore tutto ciò nella vera e autentica preghiera”. Mons. Delbosco conclude rilevando che “la nostra qualità di vita abbastanza buona, forse un po’ tranquilla” va “abitata, animata, innaffiata, arricchita dalla carità attiva di tutti”.

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