Attentati di Bruxelles: mons. Pellegrini (Concordia-Pordenone), “non c’è pace sulla terra senza misericordia”

Mons. Giuseppe Pellegrini, vescovo di Concordia-Pordenone

“Non dobbiamo e non possiamo accostare Pasqua e terrorismo. Neppure nello sconcerto che colpisce ciascuno di noi. Il nostro sguardo, la nostra fede ci insegnano ad andare oltre, come in tanti momenti difficili nella vita sia del Paese sia di ciascuno di noi”. È quanto scrive il vescovo di Concordia-Pordenone, monsignor Giuseppe Pellegrini, nel messaggio pasquale pubblicato dal settimanale diocesano “Il Popolo”. “Da cristiani saremo capaci di leggere in chiave evangelica anche questa dura esperienza, questo grande e immenso dolore? Possiamo e dobbiamo con Papa Francesco esprimere, non solo un cordoglio umano, ma anche una preghiera per questi uomini avvinti dal male, insomma per i ‘nemici’?”, si domanda mons. Pellegrini, per il quale “talvolta il cristianesimo potrà apparire come insufficiente – buonista come qualcuno accusa – nel fermare l’odio. Ma come cristiani e come uomini non possiamo reagire allo stesso modo di uomini e donne senza cuore, di nemici senza onore e senza umanità, di credenti senza Dio”. “È forse troppo, persino eccessivo, l’atteggiamento di Cristo sulla Croce che perdona?”, chiede il vescovo di Concordia-Pordenone, per il quale, “no, è la misericordia che vince il male, che alberga nelle menti degli uomini”. “Ora – osserva – si incrementerà quell’onda che ritiene eccessivo il comportamento benevolo verso i profughi. Ma il dolore e la rabbia non possono fermare la protezione di chi fugge dalla guerra. Noi continueremo nell’opera di carità”, assicura mons. Pellegrini, per il quale “l’Europa, come il nostro Paese, le nostre città, il nostro territorio debbono riscoprire, nel caso siano state dimenticate o lasciate morire sotto terra, le nostre radici. E sono radici piantate proprio nella settimana santa”. “È la resurrezione che ha convinto Madre Teresa, come tutti i santi, a curare il mondo con l’amore della carità. È la resurrezione che può e deve guidare la nostra riflessione di fronte agli attentati”, ammonisce il vescovo, che conclude: “Non c’è pace sulla terra senza misericordia. Come non può esserci pace nelle nostre case, nei nostri paesi senza la misericordia”.

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