Papa Francesco: udienza, “tante volte” preferiamo andare “dallo stregone”

“Quando uno è malato va dal medico, quando uno si sente peccatore va dal Signore, ma se invece di andare dal medico va dallo stregone non guarisce”. È l’ammonimento del Papa ai 20mila fedeli presenti all’udienza generale, ai quali oggi si è rivolto a più riprese a braccio: “Tante volte preferiamo andare per strade sbagliate, cercando una giustificazione, una giustizia, una pace che ci viene regalata come dono dal proprio Signore se non andiamo e cerchiamo Lui”. “Dove c’è rifiuto di Dio, della sua paternità, non c’è più vita possibile, l’esistenza perde le sue radici, tutto appare pervertito e annientato”, ha ricordato il Papa citando l’esperienza del popolo di Israele, che Dio mette alla prova in vista della salvezza, “perché il popolo possa sperimentare l’amarezza di chi abbandona Dio, e quindi confrontarsi con il vuoto desolante di una scelta di morte”. “La sofferenza, conseguenza inevitabile di una decisione autodistruttiva, deve far riflettere il peccatore per aprirlo alla conversione e al perdono”, l’itinerario suggerito da Francesco: “È il cammino della misericordia divina: Dio non ci tratta secondo le nostre colpe”, e la punizione “diventa lo strumento per provocare a riflettere”. “Dio perdona il suo popolo, fa grazia e non distrugge tutto, ma lascia aperta la porta alla speranza”, ha fatto notare il Papa: “La salvezza implica la decisione di ascoltare e lasciarsi convertire, ma rimane sempre dono gratuito”. No, dunque, ai “sacrifici rituali”, che pretendono si sostituire la conversione, sì invece alla “ricerca della propria giustizia”, superando “l’ingannevole convinzione che siano i sacrifici a salvare, non la misericordia divina che perdona il peccato”.

 

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