In cammino sotto la guida del cardinale Angelo Scola dalla basilica di Sant’Ambrogio al carcere di San Vittore, idealmente uniti ai detenuti nella preghiera. È questa la “Via Misericordiae”, “l’unica iniziativa giubilare di Milano città”, come sottolinea monsignor Carlo Faccendini, vicario episcopale della zona 1. L’appuntamento per tutti i milanesi è per venerdì 4 marzo, alle 20.30, presso la basilica di Sant’Ambrogio, da dove partirà una veglia itinerante sul tema “Chi è questo uomo che perdona?”. Tre le tappe previste, in piazza Sant’Ambrogio, in piazza San Vittore e in piazza Filangieri, davanti al carcere. Il testo evangelico che farà da filo conduttore alla veglia è quello della peccatrice perdonata e sarà accompagnato dai commenti scritti dai detenuti di San Vittore. “Abbiamo fatto un incontro con loro e letto il testo – spiega il cappellano, don Marco Recalcati – poi i detenuti si sono raccontati e ora le loro riflessioni sono contenute nel libretto che sarà utilizzato venerdì sera”. “Rispetto ai loro testi – assicura mons. Faccendini – ci siamo limitati a un lavoro redazionale, salvaguardando il più possibile i contenuti e la modalità espressiva molto diretta ed efficace. Io li ho trovati bellissimi: anche quello scritto dalle detenute che si riconoscono nella figura di questa donna straordinaria”. Sempre il 4 marzo, dalle 18 alle 19, i detenuti di San Vittore anticiperanno ciò che poche ore dopo sarà celebrato fuori dal carcere. “Momenti come questi per noi sono molto importanti – prosegue don Recalcati – perché aiutano i detenuti a riflettere sulla Parola di Dio. Dalla sofferenza, dalla fatica, dallo smarrimento e dal desiderio di Dio escono riflessioni sempre molto belle e vere che fanno bene a loro, ma anche a noi”. La veglia si concluderà in piazza Filangieri con l’intervento del cardinale Scola e la sua benedizione. “Accoglieremo anche la lampada della misericordia”, accesa l’8 dicembre quando a San Vittore si è aperto l’Anno Santo, “che esce dal carcere e che – rileva monsigor Faccendini – ci viene idealmente consegnata dai detenuti”. Al termine della serata saranno consegnate ai presenti tre preghiere scritte dai carcerati di Opera, Bollate e San Vittore: “sarà un segno forte di condivisione, anche nella fede, che accomuna credenti dentro e fuori le mura”, conclude la nota.