Diocesi: don Runggaldier (Bolzano-Bressanone), “l’unità è possibile solo se la considera nella diversità”

“Le nomine decise da monsignor Ivo Muser sono il chiaro segnale che per il vescovo la realizzazione dei provvedimenti approvati dal Sinodo diocesano è prioritaria. Il fatto, infatti, che abbia deciso di affidare due incarichi importanti in Curia a quelli che sono stati il moderatore e il segretario del Sinodo ne è la dimostrazione”. A parlare è don Eugen Runggaldier, che a partire dal 1° settembre sarà il primo vicario generale unico della diocesi di Bolzano-Bressanone. Don Runggaldier è stato il moderatore del Sinodo diocesano. “Un’esperienza – commenta – che è stata importante per comprendere che non si tratta solo di conoscere la lingua dell’altro gruppo linguistico, ma anche le diverse culture e tradizione. L’unità è possibile solo se la considera nella diversità. È necessario riconoscere le cose che ci uniscono, ma allo stesso tempo vanno rispettate e conservate le diversità. E questo potrà essere occasione di crescita per tutti i gruppi linguistici”. Don Runggaldier vede nei grandi cambiamenti che vivrà nei prossimi mesi la diocesi altoatesina una sfida per il suo nuovo incarico. “Il calo delle vocazioni e del numero di sacerdoti è ormai una realtà, così come è importante coinvolgere tutti i battezzati della diocesi nella vita della nostra Chiesa locale”. Un compito sicuramente impegnativo, per il quale “occorre avere fiducia in Dio: è Lui a guidare la Chiesa nel nostro tempo. Questa consapevolezza mi dà molta serenità – commenta don Runggaldier -. E occorre avere fiducia anche nelle tante persone (sacedoti, laici e consacrati) che già oggi collaborano nella Chiesa locale”.

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