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“Il primo compito che mi attende è quello dell’ascolto. Prima di agire bisogna ascoltare: ci sono storie diverse, ognuna con un suo valore. Dall’ascolto nasce poi il dialogo”. Reinhard Demetz guiderà, a partire dal 1° settembre l’Ufficio pastorale diocesano che per la prima volta nella storia della Chiesa altoatesina sarà unico e servirà le comunità parrocchiali di tutti i gruppi linguistici. “L’unificazione dell’ufficio pastorale dicoesano, prima diviso per gruppi linguistici – spiega Demetz – non significa che qualcuno perderà qualcosa a favore dell’altro. Tutt’altro: la cultura è un fatto vivo e quando c’è il dialogo la cultura cresce e si arricchisce”. “Ci sono tante paure, sia da parte italiana sia da parte tedesca – aggiunge -: la nostra storia difficile ci porta ad avere queste paure, ma “unire non significa unificare. La differenza sarà il nostro punto di forza. Le paure ci sono e hanno un ruolo nella storia: se prese sul serio ci aiuteranno a non fare errori, a non correre troppo”. Demetz è stato il segretario del Sinodo diocesano, che si è concluso a dicembre dello scorso anno. “Del Sinodo mi porto le indicazioni più importanti di quello che andrò a fare – racconta -: sicuramente l’Ufficio pastorale è un ruolo chiave nell’esperienza del Sinodo e conoscere la storia del Sinodo forse più di qualunque altro mi darà un aiuto importante nel compito che mi aspetta”.