“È l’avvio di un nuovo percorso”. Così ha affermato don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, durante la presentazione oggi a Roma del manuale per le corrette prassi operative per le organizzazioni caritative su “Recupero, raccolta e distribuzione di cibo ai fini di solidarietà sociale”, a cura della Caritas e del Banco Alimentare. “In Italia – ha sottolineato don Soddu – oltre 4 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta di cui un milione e 300mila minori. L’aumento di persone che chiedono aiuti alimentari è sintomo inequivocabile di una difficoltà economica. Dentro questi numeri vivono persone e famiglie che non hanno accesso a una quantità di cibo sufficiente per garantire una vita sana e attiva. Sono volti e storie accolte ogni giorno dai volontari impegnati soprattutto a livello parrocchiale che è solo una parte della catena di soggetti”. “Come ha osservato il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco – ha proseguito don Soddu – c’è un bene nascosto rappresentato dagli enti e comunità caritative. Papa Francesco, inoltre, ci ricorda quanto sia necessario aprire il cuore all’affamato in questo anno votato alla misericordia e sottolinea come nel mondo ci sia un’immensa folla di persone senza cibo mentre c’è chi lo spreca. La fame infatti non è causata dalla insufficienza di risorse ma dalla cattiva distribuzione. Accanto agli sforzi per aiutare è necessaria la messa in discussione del modello di sviluppo e nella enciclica Laudato si’ Papa Francesco ne traccia le linee per perseguire il bene comune. La sfida è indubbiamente politica ma anche educativa e culturale. Una sfida che deve partire dal volto degli impoveriti e dà attenzione concreta dei loro bisogni”. “Offriamo il manuale a tutte le organizzazioni nella speranza di attuarlo alla luce di una legge contro lo spreco alimentare”, ha concluso. Nel corso della conferenza è stato infatti ricordato come le organizzazioni, compresa la Caritas e il Banco Alimentare, siano attente e stiano collaborando all’iter della norma nazionale che abbia l’obiettivo di non punire lo spreco alimentare ma di evitarlo in sicurezza.