Cibo recuperato e donato: Cocconcelli (Univ. Cattolica) “Il manuale ridurrà le possibilità di errore”

“Dobbiamo aumentare il numero dei donatori ma allo stesso tempo stendere le regole in maniera chiara per gli operatori delle organizzazioni di volontariato che spesso non hanno la formazione tecnica adeguata. Con questo manuale pensiamo di aver raggiunto l’obiettivo di rendere semplice attraverso la comunicazione queste istruzioni”. Così ha affermato Pier Sandro Cocconcelli, docente di microbiologia degli alimenti presso l’Università Cattolica di Milano, in occasione della presentazione del manuale su “Recupero, raccolta e distribuzione di cibo ai fini di solidarietà sociale”, a cura della Caritas e del Banco alimentare, in corso oggi a Roma al ministero della Salute. “Abbiamo diviso gli alimenti in base alla categoria di sicurezza e salubrità – ha proseguito il microbiologo – e indicato i fattori che determinano l’esclusione per il recupero del cibo. Ad esempio ce n’è una chiamata “fast ’60”, ovvero quella che contiene gli alimenti che possono essere consumati entro un’ora e che prima sarebbero stati buttati, come affettati o prodotti di pasticceria. Poi abbiamo posto una serie di raccomandazioni per la conservazione per quei cibi che hanno una data di scadenza, facendo distinzioni fra la dicitura del consumare “preferibilmente entro” e la scadenza “entro”. “È difficile dire quale sia l’errore comune commesso dalle organizzazioni caritatevoli perché si va dalle piccole alle grandi strutture. Ma – ha sottolineato il tecnico della Cattolica – è chiaro che avere un manuale riduce le possibilità di commetterne”, ha concluso.

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