Cei: comunicato finale del Consiglio permanente, “tema principale” è il “rinnovamento del clero”

Genova, 14 marzo: il card. Angelo Bagnasco tiene la prolusione al Consiglio episcopale permanente

Il tema principale, sul quale torneranno a confrontarsi i vescovi della Chiesa italiana, riguarda il rinnovamento del clero a partire dalla formazione permanente. È quanto si legge nel comunicato finale del Consiglio episcopale permanente, svoltosi nei giorni scorsi a Genova, diffuso oggi. “Dalla formazione iniziale alla paternità episcopale e alla fraternità presbiterale; dalla cura della vita interiore alla carità pastorale”: questi gli aspetti fondamentali della vita del presbitero che verranno approfonditi nell’Assemblea di maggio, che Papa Francesco aprirò anche quest’anno, “a conferma di una disponibilità generosa e attenta”. Di “rinnovamento del clero”, i vescovi italiani parleranno “a partire dalla formazione permanente, nella consapevolezza che essa risponde non tanto o solo a un’esigenza di qualificazione, quanto alla necessità di approfondire un mistero di vocazione mai pienamente esaurito”.
Passare “da una pastorale del campanile a una del campanello”, una delle direzioni di marcia, a partire dalla consapevolezza che oggi è in questione “il modello stesso del prete, chiamato a misurarsi con un contesto attraversato da un rapido processo di scristianizzazione”. Di qui l’attenzione posta dai vescovi ad alcune dimensioni fondamentali: “Il percorso formativo assicurato dal Seminario, i criteri di ammissione e di valutazione e, soprattutto, l’investimento per educatori di qualità; le modalità con cui esercitare l’autorità episcopale, con l’impegno prioritario a curare la paternità nei confronti dei propri sacerdoti e il loro senso di appartenenza al presbiterio – approdo indispensabile per qualunque riforma –, ambiente vitale di fraternità vissuta in esercizi di comunione, condivisione e corresponsabilità pastorale; la cura della vita interiore sulla base di una regola di vita, dove la fede – il rapporto con Gesù Cristo – rimane la questione veramente essenziale; l’esercizio del ministero – la carità pastorale – quale risposta appassionata di sequela evangelica e di disponibilità a tempo pieno per i reali bisogni della gente”.

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