Società: Bottalico (Acli), “corpi intermedi, recuperare protagonismo perduto per dare ossigeno alla democrazia”

Gianni Bottalico, presidente nazionale Acli

“Negli ultimi tempi stiamo assistendo a un tentativo di delegittimare i corpi intermedi, che vengono sistematicamente colpiti e ridimensionati in maniera trasversale da tutte le forze politiche. È un segnale preoccupante, perché significa che siamo di fronte alla volontà di modificare la democrazia. Diventa necessario allora che i corpi intermedi facciano una seria autocritica, per smentire l’opinione diffusa che li vede come organismi troppo autoreferenziali”. Lo afferma al Sir il presidente nazionale delle Acli, Gianni Bottalico, autore insieme a Vincenzo Satta, docente di Legislazione scolastica alla Cattolica di Milano, del libro “Corpi intermedi. Una scommessa democratica”. Il testo sarà presentato venerdì 18 marzo, alle ore 17, nella sede milanese delle Acli Lombardia (via Bernardino Luini); all’incontro prenderanno parte insieme agli autori Marco Garzonio, presidente della Fondazione Ambrosianeum, Enrico Giovannini, docente dell’Università di Roma Tor Vergata, Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, Marco Morganti, amministratore delegato Banca Prossima e Sergio Silvotti, presidente della Fondazione Triulza. Bottalico anticipa quale dovrebbe essere il ruolo dei corpi intermedi nell’immediato futuro. “Per stare al passo con i tempi – prosegue il presidente Acli – è fondamentale che questo tessuto del Paese riesca a recuperare l’originaria vocazione sociale in grado di creare reti tra i cittadini e le istituzioni”.

“A dispetto del momento di fragilità che vivono i corpi intermedi, infatti, sono convinto che il nostro Paese abbia bisogno di questo mondo e del suo apporto sociale, ma bisogna capire che non è più tempo di essere autoreferenziali”. Per Bottalico, “la profonda crisi di credibilità che ha travolto i partiti, i sindacati e le associazioni di categoria deve stimolare un dibattito su cosa sia diventato oggi il tema della rappresentanza. Non è soltanto una sfida per la nostra società, perché se i corpi intermedi non si rivitalizzano, c’è il pericolo che questi spazi vuoti vengano colmati da altri attori. Recuperare il protagonismo perduto, allora, è l’unico modo per dare ossigeno alla democrazia, rendendola più plurale e diretta”.

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