Papa Francesco: udienza, “consolazione” di Dio è “il dono che il Signore vuol fare a ciascuno di noi”

“Quando tornarono in patria la bocca gli si riempì di riso”. Sono le parole del salmo citate a braccio dal Papa, per descrivere l’effetto della “consolazione” di Dio sul popolo di Israele. “È una gioia tanto grande”, ha commentato il Papa ancora fuori testo: “È il dono che il Signore vuol fare a ciascuno di noi, con il suo perdono che converte e riconcilia”. “Questo ritornare a Gerusalemme e ai suoi beni è descritto con un verbo che letteralmente vuol dire affluire, scorrere”, ha spiegato Francesco: “Il popolo è visto, in un movimento paradossale, come un fiume in piena che scorre verso l’altura di Sion, risalendo verso la cima del monte. Un’immagine ardita per dire quanto è grande la misericordia del Signore!”. “La terra, che il popolo aveva dovuto abbandonare, era divenuta preda di nemici e desolata”, ha proseguito seguendo il racconto biblico: “Adesso, invece, riprende vita e rifiorisce. E gli esuli stessi saranno come un giardino irrigato, come una terra fertile. Israele, riportato in patria dal suo Signore, assiste alla vittoria della vita sulla morte e della benedizione sulla maledizione. È così che il popolo viene fortificato e consolato da Dio. I rimpatriati ricevono vita da una fonte che gratuitamente li irriga donando loro fecondità”. “Il profeta Geremia ci ha dato l’annuncio, presentando il ritorno degli esiliati come un grande simbolo della consolazione data al cuore che si converte”, ha concluso: “Il Signore Gesù, da parte sua, ha portato a compimento questo messaggio del profeta. Il vero e radicale ritorno dall’esilio e la confortante luce dopo il buio della crisi di fede, si realizza a Pasqua, nell’esperienza piena e definitiva dell’amore di Dio, amore misericordioso che dona gioia, pace e vita eterna”.

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