Scuola: Msac, “non odiare, proviamo a partecipare”. Oltre mille giovani a Montesilvano

“Da domani vogliamo che ci sia chiasso nelle nostre scuole, rendendole un posto più bello”. “Vogliamo che la Chiesa esca per le strade. Vogliamo difenderci da tutto ciò che è mondanità, immobilismo, da tutto ciò che è comodità, clericalismo, e dall’essere chiusi in noi stessi”. Il segretario nazionale del Movimento studenti di Azione cattolica (Msac), Gioele Anni, ha chiuso con queste parole, parafrasando quanto affermato da Papa Francesco ai giovani argentini in occasione della Gmg 2013 di Rio de Janeiro, i lavori della Scuola formazione studenti, dal tema “Siamo presente. La scuola che educa alla partecipazione”. La tre giorni, svoltosi a Montesilvano dall’11 al 13 marzo, ha visto la partecipazione di 1.200 studenti di età compresa fra i 14 e i 19 anni provenienti da tutta Italia. “Dobbiamo combattere quel senso di rabbia, apatia e noia che ci circonda a scuola. Non dobbiamo sentirci giudicati, così da essere liberi di proporre il nostro modo di essere ed esprimere la nostra fede. Da qui il nostro slogan ‘Don’t hate, partecipate’”: non odiare, proviamo a partecipare”. Un odio che, a volte, può scaturire dalla solitudine: “Sentirsi soli nelle nostre scuole, in classe – osserva Adelaide Iacobelli, vice segretaria nazionale del Msac – fa provare un’inquietudine fortissima. Per questo il Msac è un’associazione studentesca e non siamo 1.200 singoli, ma rappresentiamo 1.200 amicizie e relazioni buone”.

“Spesso – aggiunge Iacobelli – protestiamo contro i massimi sistemi, mentre è giusto protestare contro le piccole cose che non vanno nelle nostre scuole, come un compagno di classe che non si sente accettato, il non poter studiare o se ci sono compagni che hanno lasciato la scuola. Su queste cose non abbiamo paura di protestare”. Fra i relatori ascoltati dagli studenti nell’ultima giornata di lavoro il maestro e giornalista Alex Corlazzoli, l’insegnante pakistana Aneela Nelson, Paul Bhatti, cristiano, ex ministro pakistano dell’Armonia nazionale. È quindi intervenuto Francesco Messori, studente e fondatore della Nazionale italiana di calcio amputati. Infine, un gruppo di studenti del Msac di Taranto ha raccontato la propria esperienza locale, consistita nella creazione di un forum cittadino studentesco. Ulteriori informazioni su www.sfs2016.com.

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